L'astrattismo al femminile al Centre Pompidou
Dal 19 maggio al 23 agosto 2021, il Centre Pompidou di Parigi propone la mostra “Elles font l’abstraction” che indaga sull’arte astratta al femminile dalle origini del movimento fino agli anni Ottanta. La mostra evidenzia che le donne parteciparono all’Astrattismo fin dalle sue origini nel 1860, anno in cui Vasilij Kandinski disegnò il Primo acquerello astratto.
Il contributo delle donne al movimento continua per tutto il Novecento e viene messo in risalto in questa rassegna attraverso l’esposizione di più di cinquecento opere di più di cento artiste.

Elles font l’abstraction svolge un’indagine meticolosa che porta in rassegna artiste note e meno note, tra cui Louise Bourgeois, Rosemarie Castoro, Georgiana Houghton, Verena Loewensberg, Helen Frankenthaler, Elaine de Kooning, Lee Krasner, Saloua Raouda Choucair mentre tra le italiane Carla Accardi, Dadamaino, Giannina Censi e l’ex sconosciuta Regina Cassolo Bracchi, riscoperta ultimamente anche in Italia.
Tra le opere in esposizione, un olio su tela del 1947 di Verena Loewensberg, un’installazione del 1964 di Carla Accardi, Triplice Tenda, composta da tre tende poligonali inserite l'una nell'altra, il cui colore rosa richiama l'intimità del corpo umano e un multiplo dei primi anni ‘60 di Dadamaino del ciclo Oggetti ottico-dinamici, composto da piastrine in alluminio, tese su fili di nylon secondo rapporti geometrici e matematici che generano effetti ottici illusori e mutevoli.
Si tratta di una mostra estesa non solo alle arti decorative, alla fotografia e al cinema, ma anche alla danza e di una mostra globale che guarda anche alle diverse espressioni che il movimento assunse nei vari paesi dell’America Latina, del Medio Oriente e dell’Asia.
Attraverso questa mostra si cerca di riscrivere la storia dell’Astrattismo ponendo in risalto il contributo femminile e cercando di recuperare lo scarso riconoscimento che fu riservato a quasi tutte le artiste oltre i confini del loro paese.
La rassegna non pretende di essere esaustiva del fenomeno ma vuole iniziare un’indagine sul percorso artistico e il contesto personale e creativo di ciascuna delle artiste, evidenziando eventuali connessioni e sinergie di gruppo.
Un passo ulteriore verso la riscrittura della storia dell’arte che non viene più percepita come una disciplina rigida ma in continua evoluzione, in grado di percepire e interpretare il cambiamento della società anche attraverso la storia delle sue minoranze.
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